Quello del 1962 è il Mondiale di Garrincha e delle risse in campo. Foni parte bene: vince le amichevoli con Argentina e Belgio e entusiasma il pubblico di emigranti andando a vincere per 2-1 un’altra amichevole in Germania, a Stoccarda, contro i tedeschi detentori del titolo mondiale. Un’altra novità assoluta sarà il codice QR sullo sponsor, spiegata così dal club: «Per la prima volta nella storia di un club della Bundesliga e della Champions League, il badge è una combinazione tra logo e codice QR attraverso il quale i tifosi possono accedere a promozioni esclusive». L’11 gennaio 2014 il Barcellona chiude il girone d’andata in testa alla classifica, a pari punti con l’Atlético Madrid e con un bilancio di 16 vittorie, due pareggi (entrambi per 0-0, il primo a Pamplona e il secondo nello scontro diretto a Madrid con i Colchoneros), una sola sconfitta (1-0 a Bilbao), 53 gol fatti e 12 reti subite.
Poi, Sasha Djordjevic è stato il primo a condividere, dopo il successo sul Monaco, le analisi meno trionfalistiche sulla serata. Abbiamo detto che quello del ’62 è stato il mondiale del grande Garrincha, e infatti il fuoriclasse brasiliano sale in cattedra nella partita dei quarti contro l’Inghilterra. Il Mondiale comincia dunque senza Italia. La qualificazione è una questione a due tra Italia e Irlanda. 13/11/1953 Il Cairo Egitto 1 – 2 Italia Qual. Risultato finale 3-1 e Brasile in semifinale. Il risultato finale è 2-1 per l’Irlanda del Nord e il peso della sconfitta azzurra, che per la prima e unica volta non ha raggiunto la fase finale di un campionato mondiale, è tutto nel volto di Schiaffino segnato dalle lacrime all’uscita dal campo di Belfast. La stagione 2014-2015 si apre con la vittoria dei Gunners per 3-0 contro il Manchester City nel Community Shield, in cui Ramsey segna anche il secondo gol. Il Manchester City (il cui impianto è l’Etihad Stadium): ha stipulato un contratto di 10 anni con la società Etihad Airways. Gheorghe Hagi durante gli anni d’oro della Steaua Bucarest era il giocatore più forte del suo Paese, quello che aveva più appeal e, visto che allora i giocatori dell’Europa dell’Est non potevano andare a giocare nelle squadre occidentali (a meno che scappassero dal proprio Paese), cosa fece la Steaua, squadra del figlio di Nicolae Ceaușescu quindi la terza persona più potente del Paese dopo padre e madre?
Era il febbraio del 1955. A notte fonda, venne contattato il nuovo allenatore, Hector Puricelli, che accettò subito l’incarico, conducendo il Milan allo scudetto. Un tocco meraviglioso, il gol più bello della carriera, come da Lui stesso dichiarato, che apre la strada alla Juventus per lo scudetto numero 23 e ad Alex le porte dell’Olimpo del calcio. Questa volta tocca ad Alfredo Foni, tecnico di grido degli Anni 50, che ha portato per ben due volte (’53 e ’54) l’Inter allo scudetto. Va avanti anche se, alla seconda partita contro la Cecoslovacchia, perde definitivamente (per stiramento) il proprio gioiellino, quel Pelé che si era brillantemente messo in luce quattro anni prima in Svezia. E’ finita 1-1: non una grande partita, ma per come era cominciata va bene così. Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Il popolo italiano comincia a sognare e nemmeno si aspetta quanto debba essere brusco e duro questa volta il risveglio. Rispetto all’andata quanto è cambiata la Roma? I nostri battono l’Irlanda a Roma (1-0 gol di Cervato), ma perdono 3-0 in Portogallo. 14-11-2014 Faro Portogallo 1 – 0 Armenia Qual.
Il Portogallo a questo punto è fuori dai giochi. Il girone qualificatorio nel quale si trova l’Italia ci assegna come avversarie Portogallo e Irlanda del Nord. IL PRIMO TRIONFO DEL BRASILE – Dopo le brutte figure rimediate nel ’50 e nel ’54 cambia nuovamente il commissario tecnico sulla panchina azzurra. La risposta pare volerla dare Liedholm, quando al 3′ del primo tempo salta Bellini e Orlando e piazza un tiro imprendibile per Gilmar. Il Mr. Feola si inventa un modulo nuovo, il 4-2-4 con quattro difensori in linea (2 esterni, Nilton e Djalma Santos e 2 centrali, Bellini e Orlando) due centrocampisti (Zito e Didì) e 4 attaccanti (Garrincha, Vavà, Zagallo e il giovanissimo e portentoso Pelé), che all’occorrenza può diventare un più cauto 4-3-3. Pelé in realtà compare solo ai quarti contro il Galles e segna subito il suo primo gol: decisivo, visto che la partita termina sull’1-0. La domanda che tutti si pongono è: riuscirà il Brasile scoppiettante dei Didì, Vavà, Garrincha e Pelé a battere la saggezza e l’astuzia degli svedesi Liedholm, Gren, Hamrin e Skoglund? L’Italia degli oriundi (ne schiera ben 4: Schiaffino, Ghiggia, Montuori e Da Costa) si fa battere dalla piccola Irlanda. L’Italia paga una colpa duplice: è finita nel girone del Cile ed è la squadra della nazione che, in occasione del Mondiale, si è permessa di realizzare dei reportage giornalistici crudi e realistici sulle condizioni di vita nel paese sudamericano.
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