Tra le maglie storiche e influenti nella storia del calcio non può mancare quella del River Plate, una maglia che adesso associamo spontaneamente alla banda rossa in diagonale su fondo bianco ma che – nel corso della storia – ha regalato anche soluzioni diverse. Le maglie calcio ufficiali sono molto più di semplici capi d’abbigliamento: rappresentano la tua passione per il gioco, l’orgoglio per il tuo club e l’appartenenza a una comunità di tifosi. Sono soddisfatto di aver giocato in Spagna, Italia e Inghilterra: è stato tutto molto veloce, neanche mi sono accorto di quello che ho fatto”. L’ACF Fiorentina ha presentato nella Sala Stampa dello Stadio Artemio Franchi, la nuova maglia per il Campionato 2010-2011, in partnership con Save the Children Italia Onlus. Nel campionato 1991-1992, confermata l’ossatura della squadra, il Cosenza alla 35ª giornata raggiunge l’Udinese che si trova in quarta posizione, quella che garantirebbe la promozione in serie A. Alla penultima giornata si trovano entrambe a 42 punti.
La squadra, tuttavia, riuscirà a salvarsi all’ultima giornata grazie a un pareggio casalingo contro la Roma (1-1), rete decisiva di Massimo Venturini. GRAZIE MEREU.Sollecitato, il presidente Marino è poi tornato sulla motivazione che sta alla base della decisione di non proseguire il rapporto di lavoro con mister Mereu:»Non posso che ringraziare Mereu per tutto quello che ha fatto per noi e ovviamente ho spinto personalmente perché potesse andare a ricoprire un ruolo di vitale importanza per il movimento calcistico regionale. La sua non riconferma si basa sul presupposto che la società ha nelle corde il cambiamento, sia perché l’allenatore è fondamentale ma sempre funzionale al progetto, sia perché ci apprestiamo a iniziare il terzo anno di un ciclo ed è giusto che i giocatori ricevano stimoli e impulsi differenti. Come ho detto prima, maglia piu bella calcio abbiamo deciso di cambiare nel segno della continuità del progetto». GRANDE SENSO DI RESPONSABILITÀ.La parola è passata poi al neomister bianco: «Voglio anzitutto ringraziare il presidente, il vicepresidente, il direttore e tutta la dirigenza dell’Olbia per la stima che ha mostrato nei miei confronti e per la decisione di voler mettere al centro del progetto uno staff di grandi professionisti. Il nostro primo obiettivo dovrà essere quello di rendere orgogliosi i tifosi e la città di Olbia per quello che faremo, consapevoli che dovremo onorare una maglia molto importante e che l’Olbia venga prima di tutto e di tutti. Sono da sempre convinto che i risultati e i successi sono solo la diretta conseguenza del lavoro quotidiano e della ricerca dei migliori presupposti. Si continuerà a battere la strada iniziata da mister Mereu, al quale mi sento di dire grazie per avermi incoraggiato a fare questo passo. L’esperienza maturata qua a Olbia al fianco di tecnici di comprovato valore come Mignani e Mereu è stata per me fondamentale. Dal confronto non si può che crescere».
OLBIA SOCIETÀ MODELLO. In chiusura la parola è tornata al presidente Marino che ha provato a dare risposta alla richiesta di spiegazioni sul momento concitato e turbolento che sembra attraversare la Serie C, tra riforme e necessità di diventare sostenibile: «Da tempo vado dicendo che la Serie C è na categoria che va sempre più specializzandosi nella formazione di giovani calciatori, l’unico criterio incentivatibile che oggi consente di avvicinare la sostenibilità del sistema. Altro non c’è perché la qualità degli impianti e la partecipazione del pubblico non sono omogenei in tutte le piazze cosicché tv e sponsor non si avvicinano per dare valore al prodotto. Si sta andando verso una direzione che prevederà regole sempre più stringenti per l’utilizzo e la valorizzazione degli Under. L’introduzione di una salary cap impedirà alle società di fare il passo più lungo della gamba evitando così il rischio fallimento che anche quest’anno sta attanagliando diverse realtà. Noi siamo partiti due anni e mezzo fa con un modello gestionale che oggi tutti citano e tanti provano a imitare». Passando a Filippi, il diesse ha precisato che «se oggi è l’allenatore è perché in questi due anni ha saputo mettere in evidenza le proprie competenze. La decisione non era per niente scontata, perché in queste settimane abbiamo valutato altri profili preparati e funzionali alla filosofia del club, ma se alla fine la scelta è ricaduta su di lui è perché ha profonda conoscenza dell’ambiente e una passione smisurata per il lavoro che fa».
L’idea iniziale di non tagliare mai l’erba è stata abbandonata, non tanto perché i campi sarebbero stati impraticabili, ma perché comunque i giocatori avrebbero danneggiato la vegetazione. E’ apparso infatti evidente che una disparità di punteggio andava a ledere il diritto dei giocatori e dei tifosi milanisti di condurre un’esistenza consona ai propri valori, tra cui quello di vincere sempre o perlomeno di pareggiare. E’ tutto preparato alla perfezione. E’ l’importatore ad avere la responsabilità di assicurarsi che il valore delle merci presente nella fattura commerciale sia corretto. Del resto, juve maglia 2024 una delle prime impressioni che Maradona raccolse quando cominciò a giocare nel Napoli fu proprio il clima ostile che accompagnava sistematicamente la squadra azzurra al Nord. Como: durante la partita con la Juve al Tardini del 2013/14 viene ricordato il “Como”, al secolo Marco Comelli, a tre anni dalla sua scomparsa, con la scritta “Como sempre nel cuore”, uno dei Boys che ha sempre difeso l’onore di Parma senza mai tirarsi indietro; una sua immagine storica è quella sua a Praga che con la cinghia in mano difende a testa alta il nome di Parma. In generale sono sempre stato dalla parte degli underdog, anche in architettura come appunto Terragni.