Sono gli inizi del 1900 e ad Almagro, barrio che sorge nel cuore di Buenos Aires, alcuni ragazzi di colore iniziano a giocare a calcio tra i vicoli del quartiere. Ecco che allora, per distinguersi dagli altri, quei ragazzi di colori, o negros, per dirlo all’albiceleste, prendendo il nome di Los Forzosos de Almagro, I Forti di Almagro. Ed è proprio uno di questi ultimi che un giorno prende in pieno un giovane calciatore de Los Forzosos, spezzandogli una gamba. Nato dall’alto e oggi, quattro anni fa, volato ancora più su, a prendersi quella Coppa, quella Libertadores, che tutti sognavano un giorno di poter toccare.. Un’ancora di salvataggio che due anni avrebbe presentato quel conto tanto dolce. Unisce Ortigoza ad Ortigoza, che solo due anni prima era sempre lá, su quel dischetto, ma nell’altra porta, a segnare allo scadere dell’ultima giornata il gol che valeva la salvezza per il Cuervo. Si perché se dopo 106 anni nei quali non hai combinato granché, ad un tratto, dopo che uno dei tuoi soci è stato eletto come massimo rappresentate tra i rappresentati, lá, lontano, a Roma, tu sali sul tetto del Sudamerica per la prima, incredibile volta, beh, qualche domanda non può che nascere spontanea.
E chissà che non ricominci a rompere le balle a tutti come nei suoi anni migliori, il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, la squadra del quartiere che affronta a viso aperto le multinazionali. La squadra in quel periodo fu molto vicina al ritorno nella serie cadetta ma, a causa di una vicenda di illecito denunciata da un giocatore del Lecco, subì una penalizzazione in classifica e la squalifica di un suo giocatore. Anche un rigore che 106 anni dopo misura molto di più che 11 metri. Ma l’accordo può estendersi anche ai fratelli Vignato, Emanuel e Samuele, che interessano molto all’Inter. Prima del termine del campionato i fratelli Barretta comunicano che al termine della stagione abbandoneranno la guida della società. Liedholm compare sulla prima copertina dell’album di figurine ‘Panini’, per la quale i collezionisti sarebbero disposti spendere una piccola fortuna. TuttoJuve è diventato un punto di riferimento per i tifosi della Juventus che desiderano rimanere aggiornati sulle ultime notizie, esplorare statistiche dettagliate, scoprire curiosità sulla squadra e interagire con altri appassionati.
Non esiste ancora una Hall of fame ufficiale dell’Alessandria: un esperimento in tal senso fu il sondaggio del trisettimanale locale Il Piccolo «La squadra del secolo», che nel 2012 chiese ai lettori, nell’arco di tre mesi, d’indicare su schede precompilate un giocatore per ogni ruolo e un allenatore tra i più amati. Ormai è disputa di retroguardia: dove l’anno prima trovavi una salumeria, un bar, una gelateria, un negozio di vestiti, magari con decenni di storia a segnare la via di quel centro storico, adesso trovi le brutte insegne, con colori ancora peggio, di sale scommesse aperte e chiuse con improbabili poster sulle vetrine d’ingresso. Adesso mi pento di quello che ho fatto in quei cinque giorni, perché tutto quello che accade prima della catastrofe causa la catastrofe, e voglio chiedervi scusa: Alice, scusa, Tommaso, scusa, l’acqua della doccia l’ho finita davvero io. Accade a Napoli, come a Roma e Palermo. Per la Gloriosa Butteler, la parte più calda del tifo ciclonico che deve il suo nome alle piazza dove di solito i tifosi erano soliti riunirsi prima delle partite. Se dopo che il pallone è stato calciato e si è mosso in avanti, ma prima che tocchi un palo, la traversa o il portiere avversario e ricada sul terreno di gioco, esso entra in contatto con un agente estraneo, il gioco sarà interrotto, ma non sarà ripreso con una rimessa da parte dell’arbitro come per tutti gli altri casi di contatto con un agente estraneo; il calcio di rigore sarà invece ripetuto.
Al termine della stagione, la prima classificata è promossa direttamente in Super League, mentre l’ultima retrocede in Promotion League. Pink è stata la prima cantante a eseguire la sigla del Sunday Night Football. Lui unisce simbolicamente i negros di Don Lorenzo agli eroi di Papa Francesco. Ero sergente di Francesco II, e ritornato a casa come sbandato, mi si tolse il bonetto, mi si lacerò l’uniforme, mi si sputò sul viso, e poi non mi si diede più un momento di pace, perché facendomi soffrire sempre ingiurie e maltrattamenti, si cercò pure di disonorarmi una sorella; laonde accecato dalla rabbia e dalla vergogna non vidi altra via di vendetta per me che quella dei boschi e così per colpa di pochi divenni feroce e crudele contro tutti: ma io sarei vissuto onesto, se mi avessero lasciato in pace. Giusto un po’ più su delle stelle, ma mai troppo lontano da Boedo e dalla sue gente. Perché il San Lorenzo avrà si un qualcosa di mistico, ma non si scorderà mai dei suoi ragazzi, dei suoi tifosi, illustri o meno, di quella gamba e di quel tram che passando di lì, magari mandato da chissà chi, ha per sempre cambiato la storia di un barrio, dell’intero Sudamerica calcistico, e di tanta, tanta gente che non sa se creder più in qualcosa lassù oppure in quella maglia blu e rossa, chiedendosi, se poi, alla fine, non sono semplicemente la stessa identica cosa.
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