Associazione Calcio Ozo Mantova 1956-57 · 1956 – Cambia denominazione in Associazione Calcio Ozo Mantova. Nel 1956 la raffineria petrolifera mantovana OZO divenne sponsor del club, cui impose un cambio di colori sociali: la divisa passò dallo schema bianco-azzurro al bianco-rosso (tinte mutuate dal marchio commerciale della raffineria). Il primo «vero» terreno interno della compagine mantovana fu però il Campo dell’Ippodromo Te (nelle pertinenze di Palazzo Te), che venne inaugurato il 29 marzo 1914: attorno al campo erano state costruite delle tribune, un parterre e gli spogliatoi, più una pista podistica di 400 metri in polvere di carbone. Associazione Mantovana del Calcio 1911-12 · Giallorosso, numero unico della Associazione Calcio Schio, 1939 – concesso dal figlio di Mario Plebani. 2002 – Cambia denominazione in Associazione Calcio Mantova. Nel 2002 venne introdotta una significativa variante di tale stemma: l’allora presidente del Centro di Coordinamento Mantova Club Davide Mondin e l’allora addetto stampa della società Lucio Castelli trovarono infatti un vecchio gagliardetto del Mantova (risalente agli anni 1950-1960), nel quale l’emblema circolare summenzionato era inserito all’interno di uno scudetto partito bianco-rosso. La maglia era ovviamente bianca, con l’iconico logo societario disegnato da Paul Trevillion e col logo admiral (sempre in gialloblù) sulla sinistra.
La maglia è caratterizzata da un design semplice ma elegante, maglia real madrid drago con il tradizionale colore azzurro e il logo della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Una volta accantonato come colore sociale, l’azzurro è comunque rimasto in uso, connotando soprattutto le terze casacche del club virgiliano. L’ulteriore fallimento e rifondazione del Mantova, avvenuto nel 2017, impose nuovamente alla società di adottare transitoriamente uno stemma diverso: ne risultò un ancile palato bianco-rosso, recante a mezza altezza una fascia ricurva bianca contenente il nome sociale, mentre nella parte inferiore s’inseriva un cerchio azzurro contenente la già citata testa di Virgilio. La tifoseria, col tempo, ha pienamente metabolizzato questo schema cromatico e l’ha rivendicato quale parte della propria identità. La divisa con la sbarra (comunemente denominata bianco-bandata) tornò ad essere impiegata occasionalmente in alcune partite degli anni 1990: il suo definitivo recupero si deve all’iniziativa del patron Fabrizio Lori ai primi del terzo millennio. Dal vivaio senese sono partite le carriere di diversi giocatori professionisti, fra cui si ricordano Niccolò Giannetti, Leonardo Blanchard, Marcel Büchel, Luigi Canotto, Lorenzo Rosseti, Alessio Dionisi (poi diventato allenatore), Giacomo Mazzi, Lampros Vaggelīs e Joazhiño Arroe. I giocatori vanno negli spogliatoi e discutono del primo tempo con i loro allenatori. Pochi mesi dopo, Mancini convoca per un altro stage due ulteriori giocatori del Cosenza, Aldo Florenzi e Paolo Gozzi.
Pochi mesi dopo, ad ottobre, la Opel lanciò una versione aggiornata anche della sua vettura di fascia alta, la Kapitän, la quale finì per andare ad occupare anche la fascia di lusso. Tre mesi dopo, la società «U.S. Città di Palermo» viene definitivamente dichiarata fallita dal tribunale di Palermo. In tre annate arrivò nella massima categoria della piramide calcistica italiana, esordendovi in assoluto nell’edizione 1932-1933 e rimanendovi per le successive tre stagioni. Titolo assegnato ex æquo dalla Lega Interregionale a tutte e tre le squadre partecipanti al girone finale: oltre al Mantova, Cosenza e Spezia. Inoltre esistono rapporti di amicizia con le tifoserie del Genoa e del Cosenza. Dal 2010 in poi le due tifoserie si sono incontrate spesso sia a Mantova sia in terra francese stringendo una sentita amicizia. La struttura di base (che integra tali due emblemi in un cerchio partito, con la croce a sinistra e mezzo disco azzurro a destra) è rimasta pressoché inalterato oltre mezzo secolo. Al suo posto viene chiamato Ferruccio Mariani, ex-giocatore azzurro.
Grazie a questa vittoria la Spagna si issò per la prima volta al primo posto della classifica mondiale della FIFA. Nel corso dei primi anni 1990, poche o quasi nulle sono state le variazioni apportate alla prima divisa sampdoriana. Per il campionato 1963-1964 la prima maglia cambia, e le strisce divennero ben dodici, sei nere e sei rosse, ma talvolta questa divisa venne alternata con quella delle annate precedenti. Nel 1915, con l’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, la società fermò ogni sua attività; il 16 febbraio 1920, con la denominazione di Unione Sportiva Palermo, risorse dalle sue ceneri attraverso una tra le compagini cittadine minori, il «Racing FBC», visto il maggior blasone del precedente club, partecipando in seguito a competizioni locali, regionali e interregionali, allora giocate completamente a natura dilettantistica. Nacque così l’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, rinominato poi, nel 1907, Palermo Foot-Ball Club. Nel corso della stagione 1926-1927, che fu anche la prima a vedere il professionismo nel calcio, per mezzo della Carta di Viareggio, gravi difficoltà finanziarie indussero la squadra a ritirarsi dalle scene calcistiche appena riqualificate e a fondersi poi, nel 1928, con i concittadini della «Vigor». La prima divisa del Mantova si componeva di maglia e calzettoni azzurri abbinati a pantaloncini bianchi.